La valutazione dei rischi legata all’utilizzo di macchinari industriali è un processo essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente in cui gli stessi macchinari vengono utilizzati.
Questa attività consiste nell’identificazione e valutazione di tutti i potenziali pericoli associati ai macchinari, finalizzati all’adozione delle misure tecniche più adatte per eliminare (quando possibile) o ridurre al minimo i rischi associati alle attività.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio il processo di valutazione dei rischi dei macchinari, le norme e le leggi che ne regolamentano l’utilizzo.
Che cos’è la valutazione del rischio dei macchinari?
La valutazione sul rischio dei macchinari è un processo che mira a identificare e valutare i pericoli associati ai macchinari, assegnando loro un “peso” per definirne l’entità, nonché a individuare le misure di mitigazione (ripari, dispositivi di segnalazione, sistemi di sicurezza, etc.).
Il processo di valutazione del rischio dei macchinari deve essere effettuato prima di mettere a disposizione del lavoratore la macchina e deve essere ripetuto ogni qualvolta possano verificarsi variazioni significative nel ciclo lavorativo, per garantire che la macchina rimanga sicura per tutto la sua vita operativa.

Norme e leggi per la valutazione del rischio dei macchinari
La valutazione del rischio dei macchinari è regolamentata a livello internazionale (con una specifica norma ISO), a livello comunitario (con la Direttiva Macchine) e a livello nazionale, attraverso il Titolo III del D.Lgs. 81/08, Testo Unico per la Sicurezza nei luoghi di Lavoro.
Considerando l’ambito dell’Unione Europea, la Direttiva Macchine 2006/42/CE stabilisce i requisiti essenziali di sicurezza per la progettazione, la costruzione, l’utilizzo e la manutenzione di macchinari industriali.
A livello nazionale, ogni Paese membro ha recepito la Direttiva attraverso propri atti normativi (ad esempio in Italia attraverso il D.Lgs. 17/2010) oltre ad introdurre specifiche normative nazionali per regolamentare l’uso e la gestione dei macchinari.
Come già accennato, nel nostro Paese la valutazione del rischio dei macchinari è regolamentata dal D.Lgs. 81/08 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro), che richiede al Datore di Lavoro di procedere con la valutazione dei rischi associati alle macchine in uso in azienda.
La valutazione del rischio dovrà essere realizzata seguendo l’Allegato V del D.Lgs. 81/08 per le macchine costruite prima del 1996 (hai già letto l’articolo relativo alle macchine vecchie? Lo trovi qui!), mentre per le macchine più recenti il riferimento è l’allegato I della Direttiva Macchine 2006/42/CE.
Riferimento utile per la valutazione è costituito dalla norma tecnica UNI EN ISO 12100:2010, che fornisce un utile strumento per l’analisi dei rischi di una macchina, oltre alla UNI ISO/TR 14121-2:2013, mediante la quale possiamo trovare alcuni esempi utili per stabilire la corretta metodologia di analisi.

Come effettuare una valutazione del rischio dei macchinari
Il processo di valutazione del rischio dei macchinari, così come i processi di valutazione dei rischi in generale, consiste essenzialmente in cinque fasi: identificazione dei pericoli potenziali, determinazione del livello di rischio, determinazione del rischio residuo a seguito dell’adozione di misure di prevenzione e protezione ritenute opportune, verifica dei risultati dell’analisi e revisione.
Più nel dettaglio:
Identificazione dei pericoli: in questa fase si identificano tutti i pericoli associati alla macchina tra cui, per citarne alcuni, lesioni a mani, braccia, gambe, occhi, esposizione a rumore, vibrazioni, sostanze chimiche, etc.
Valutazione dei rischi: in questa fase si valutano i rischi associati ai pericoli identificati, tenendo conto della probabilità di accadimento di un evento indesiderato, della frequenza di esposizione al pericolo, dell’evitabilità dell’evento dannoso e della gravità delle conseguenze che ci aspettiamo.
Adozione di misure di prevenzione e protezione: in questa fase si adottano le misure necessarie per la riduzione al minimo dei rischi identificati (ove non sia possibile eliminarli). Ad esempio, installare dispositivi di sicurezza, segnalare i pericoli, formare i lavoratori sull’utilizzo sicuro della macchina o sui rischi che potrebbero permanere durante l’utilizzo.
Verifica: in questa fase si monitora l’efficacia delle misure di prevenzione e protezione adottate.
Revisione: al termine del processo si pianifica una revisione periodica della valutazione del rischio, per tenere conto di eventuali cambiamenti nell’utilizzo della macchina o nell’ambiente di lavoro.

In conclusione
La valutazione dei rischi è un processo fondamentale (oltre che obbligatori, per rendere le aziende luoghi migliori (e più sicuri) in cui lavorare.
È importante che sia gli utilizzatori che i costruttori di macchine seguano la normativa in vigore, procedendo ad una analisi dettagliata dei rischi, per garantire la sicurezza dei lavoratori.
MAY S.r.l.s. è specializzata nell’analisi dei rischi di macchinari del settore metalmeccanica, plastica, tessile. Sei un costruttore o un utilizzatore? Hai bisogno di una consulenza per realizzare l’analisi dei rischi delle tue macchine? Scrivici!
Per maggiori informazioni su questo argomento leggi anche questi articoli sulla sicurezza dei macchinari, sulle macchine vecchie, sulla direttiva CE 2006 sui macchinari, e su come modificare un macchinario in uso .